Carmine Crocco, "Donatello o Donatelli"
Rionero in Vulture, 5 giugno 1830 – Portoferraio, 18 giugno 1905), è stato un brigante italiano, tra i più noti e rappresentativi del periodo risorgimentale. Era il capo indiscusso delle bande del Vulture, sebbene agissero sotto il suo controllo anche alcune dell'Irpinia e della Capitanata.
Giuseppe Nicola Summa, "Ninco Nanco"
Avigliano, 12 aprile 1833 – Frusci, 13 marzo 1864), è stato un brigante italiano.Uno dei più devoti luogotenenti di Carmine Crocco, era conosciuto per le sue brillanti doti di guerrigliero,[1] per la sua freddezza e la sua brutalità, attributi che lo resero uno dei briganti più temuti del suo tempo.
Luigi Alonzi "Chiavone"
Sora, 19 giugno 1825 – Trisulti, 28 giugno 1862 è stato un brigante italiano, fedele a Francesco II delle Due Sicilie, ma anche estimatore del suo contraltare Giuseppe Garibaldi, che aveva assunto a modello. Ex Caporale borbonico. Operò con azioni di brigantaggio e guerriglia contro le truppe del Regio Esercito nella zona settentrionale di Terra di Lavoro, ed in particolare, nella zona di Sora. Distintosi in battaglia, fu insignito di diversi riconoscimenti dalla monarchia delle Due Sicilie; tuttavia, in seguito a contrasti con gli ufficiali delle truppe legittimiste spagnole inviate per supportarlo, fu dagli stessi condannato a morte
Cosimo Mazzeo "Pizzichicchio"
San Marzano di San Giuseppe, 13 gennaio 1837 – Potenza, 28 novembre 1864, è stato un brigante italiano. Cosimo Mazzeo nacque nel 1837 originario di San Marzano di San Giuseppe. Aveva servito il Regno delle Due Sicilie come soldato nel 5º Battaglione Cacciatori e, nel 1860, dopo lo scioglimento dell'esercito borbonico, mise suo il suo comando tre bande di briganti. Brigante presente nelle Provincie di Bari, Brindisi e Taranto,fu uno dei briganti più temuti ma è stato definito da molti un brigante buono verso i contadini poveri e oppressi, mentre era temutissimo dai ricchi e dai possidenti. Collaborò con altri capi Briganti, come Sergente Romano, Carmine Crocco, Laveneziana e Ninco Nanco, partecipò alla presa di Carovigno, Erchie e Cellino San Marco.
Giuseppe Caruso "Zi' Beppe"
Atella, 18 dicembre 1820 – Atella, 1892, è stato un brigante italiano, tra i più distintivi del brigantaggio lucano. Assieme a Giovanni "Coppa" Fortunato e a Ninco Nanco fu uno dei più spietati luogotenenti di Carmine Crocco ma, dopo essersi consegnato alle autorità sabaude nel 1863, fu anche uno dei responsabili della repressione del brigantaggio nel Vulture. Stando a quanto affermato da Crocco, Caruso uccise 124 persone in circa quattro anni di latitanza.
Michele Caruso "Colonnello Caruso"
Torremaggiore, 30 luglio 1837 – Benevento, 22 dicembre 1863, è stato un brigante italiano, tra i più famosi che agirono nelle province di Foggia, Campobasso e Benevento in particolare dopo l'Unità d'Italia.